AB test: sfruttalo per convertire di più

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Elisa Fadon

Aprile 14, 2022 | 3 min

Last Updated: Apr 20, 2022


L’AB test è utilizzato da chiunque desideri ottimizzare le proprie conversioni. È proprio facendo AB testing che possiamo migliorare il tasso di conversione di una campagna marketing, non solo online ma anche offline. Ma cosa significa precisamente fare test AB e come dobbiamo impostarlo per sfruttarlo al massimo?

INDICE

🤓 Che cos’è un A/B test?

🚧 A cosa serve l’AB testing?

🚧 Dove e come fare un AB test?

🚀 3 regole top per fare un buon AB test

Che cos’è un A/B test?

Il test AB è un metodo utile a sperimentare – ed analizzare – due diverse tipologie di uno stesso prodotto o servizio. Il fine è decretarne la migliore. Cosa significa?

Poniamo il caso che abbiamo un sito web e che vogliamo capire in quale versione funzioni meglio. Il nostro AB test consiste nell’inviare la versione A e la versione B di quel sito a due gruppi di utenti diversi. Le due versioni devono essere molto simili, ma nettamente differenti in un aspetto, come ad esempio la posizione delle CTA, o la posizione delle immagini, ecc. L’esperimento si conclude quando è chiaro quale delle due versioni abbia avuto miglior riscontro. La versione che ottiene maggior successo grazie all’A/B test è quella che troverà piena realizzazione nel proprio progetto.

A cosa serve l’AB testing?

Fare test AB è utile per diversi motivi. Innanzitutto, è uno dei migliori metodi per incrementare il tasso di conversione e, quindi, aumentare vendite e profitti. Facendo AB testing, infatti, è possibile sfruttare al massimo il traffico potenziale di un sito web, perché questo sarà già la versione migliore di se stesso.

Ovviamente, non c’è limite agli AB test! Possiamo proseguire facendone uno dopo l’altro anche quando dobbiamo scegliere tra diverse alternative, andando via via scartando quelle che ottengono i risultati peggiori.

Ma cosa valutare quando facciamo un A/B test su un sito web? I parametri da considerare non sono solamente il traffico, ma anche:

  • il bounce rate, ovvero la frequenza di rimbalzo
  • il click to rate (CTR)
  • il tempo di permanenza sul sito
  • il valore medio del carrello (CRO)
  • il numero di carrelli abbandonati
  • il numero e il valore delle conversioni registrate

Dove e come fare un AB test?

I passaggi da seguire per eseguire correttamente un A/B test possono essere riassunti così:

  1. Studia, analizza e soprattutto comprendi il modo di navigare dei tuoi utenti. Conoscere la customer journey del tuo target è fondamentale. Individua anche precisamente quali e quanti gruppi di utenti farai partecipare al test.
  2. Individua gli elementi del tuo progetto che saranno oggetto delle versioni A e B.
  3. Stabilisci che cosa vuoi ottenere con il test AB e con quali risultati/parametri puoi analizzarli.
  4. Quanto durerà il test? Valutalo bene e non interrompere il test A/B prima della scadenza. È importante raccogliere più dati possibile.
  5. Analizza quanto raccolto, considerando sempre che alcuni comportamenti degli utenti sono dettati dai trend e dagli eventi del periodo e, di conseguenza, non possono essere considerati in termini assoluti.

Dove si può fare un AB test? Come detto all’inizio, è possibile fare questo tipo di testing su un sito web, su un podcast ma anche su un prodotto. Mentre nel caso del podcast si può variare, ad esempio, la riproduzione automatica o in seguito al click, nel prodotto fisico può essere il tipo di offerta a fare la differenza, o il packaging.

3 regole top per fare un buon AB test

Per chiudere questa sintetica presentazione dell’A/B testing, ecco 3 regole da non dimenticare mai:

  1. Sottoponi i tuoi utenti alle versioni A e B nello stesso lasso di tempo, per evitare influenze esterne legate al diverso periodo.
  2. Testa sempre un solo elemento per volta, altrimenti sarà più difficile sapere quale variante ha influenzato la scelta del tuo utente.
  3. Per trarre conclusioni, devi avere sufficienti dati. Non fermarti prima di averne raccolti abbastanza!

Hai qualche domanda?

Il nostro AB test consiste nell’inviare la versione A e la versione B di quel sito a due gruppi di utenti diversi. Le due versioni devono essere molto simili, ma nettamente differenti in un aspetto, come ad esempio la posizione delle CTA, o la posizione delle immagini, ecc. L’esperimento si conclude quando è chiaro quale delle due versioni abbia avuto miglior riscontro.

Fare test AB è utile per diversi motivi. Innanzitutto, è uno dei migliori metodi per incrementare il tasso di conversione e, quindi, aumentare vendite e profitti. Facendo AB testing, infatti, è possibile sfruttare al massimo il traffico potenziale di un sito web, perché questo sarà già la versione migliore di se stesso.

  • il bounce rate, ovvero la frequenza di rimbalzo
  • il click to rate (CTR)
  • il tempo di permanenza sul sito
  • il valore medio del carrello (CRO)
  • il numero di carrelli abbandonati
  • il numero e il valore delle conversioni registrate